STORIE DI BRUTTI VOTI A SCUOLA

ROMA

Roma, 15 febbraio del 2018,Manuele un ragazzo di 12 anni deve affrontare l'interrogazione.

Stamani Manuele si è svegliato molto più presto del solito,si è alzato,ha fatto colazione,si è lavato ed è andato a scuola.

Arrivato in classe l'interrogazione era in terza ora,Manuele nel mentre era molto preoccupato si mangiava le unghie e stava incominciando a sudare;alla terza ora arriva la prof di italiano.

Manuele si reca alla lavagna e la prof le chiede di spiegare la parafrasi alla classe.

Ad un tratto Manuele ha un vuoto di memoria e la prof è i suoi compagni pensavano che non avesse studiato perché non era il tipo che andava a casa e iniziava ad aprire i libri e studiare.

La prof vedendo che Manuele non apriva bocca gli mise quattro,finita la giornata di scuola egli tornò a casa e non sapeva come dire ai genitori del brutto voto perché non lo avrebbero iscritto al calcetto,Manuele prese coraggio e appena disse il voto il papà lo picchiò lo mise in punizione e non lo iscrisse al calcetto.

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MILANO

Questa è la storia di due gemelli che hanno dei genitori molto severi in campo di voti scolastici. Luca e Giada, questi due ragazzini hanno 12 anni, frequentavano la seconda media e vivevano a Milano con i loro genitori. Codesti erano molto severi con i figli a tal punto che se non eccellevano erano guai per i piccoli. Giada aveva la media più alta rispetto a quella di Luca, quindi lei era più sotto i riflettori dei genitori. Un giorno i ragazzi dovettero fare una verifica di storia, Giada era molto preparata nel capitolo 8, ma Luca non avendo studiato era molto stressato. Quando arrivò l'ora di storia ci fu una pessima notizia per uno ma una bellissima per qualcun altro, perché la verifica non era sul capitolo 8 studiato da Giada ma il capitolo 6 che aveva studiato Luca due giorni prima. Finita la verifica, tornarono a casa con i loro amici. Passa una settimana...

La prof di storia entra in classe molto contenta del risultato delle verifiche tutti presero 7½ tranne due persone, Luca e Giada, Luca prese 10+ mentre Marta prese 4-. Marta aveva già percepito che per lei era dura, la sua media era rovinata da 9,27 a 7,72 scese cosi tanto perché questo era il suo primo voto di storia. Tornarono a casa e il papà vedendo l'ottimo voto preso da Luca decise di vedere quello di Giada, ma non appena vista prese la cintura per picchiarla ma visto che aveva sempre portato a vasa buoni voti decise solo di limitarsi a una punizione.

Ci troviamo a Roma è Il 15 febbraio del 2018,Manuele un ragazzo di 12 anni deve affrontare l'interrogazione.


IL CUORE A BOTTE

"Il mio nome è Illary , ho quindici anni e la mia è una di quelle storie che vorrei non accadessero mai. È da quando sono piccola di mio padre che abusa di me , di mio fratello, di mia sorella e di mia madre... Non posso proteggere mia mamma e lei non può lasciarlo . Nella mia mente ho continui pensieri di ciò che ci fa e che ci faceva, è un tormento fisso ! Quella volta in cui mia sorella si nascondeva da lui sotto al letto, la picchiò, la riempì di calci...non posso fare nulla purtroppo, se chiamassi gli assistenti sociali finiremmo in delle case famiglie, poiché entrambi i miei genitori non lavorano . Quando torno a scuola sono costretta a nascondere lividi e lacrime, l'unica cosa che posso fare è solo stare in silenzio e subire, nient'altro . Voi non sapete quanto fa male soffocare i pianti nel cuscino e non sapete quanta rabbia ho dentro per la mia impotenza ! I momenti in cui posseggo una profonda voglia di morire e quando ci picchia è un continuo dire che è per farci del bene, ma il bene dovrebbe riempire il cuore, non il nostro viso di botte...Quanto fa male addormentarsi con le lacrime, passando giornate aspettando di dormire e notti aspettando di morire, vorrei solamente stessimo in pace e che non fossimo tormentati da malinconia e violenza . Nella mia vita non ho mai provato gelosia per nessuno , solamente per chi ha una famiglia armoniosa.

Maria D'Alessio 

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BULLISMO A PALERMO

Nuovamente tragedia a Palermo: Francesco Auriemma, ragazzino frequentante la scuola secondaria di secondo grado, era ormai vittima di bullismo da circa 2 anni. Perseguitato da coetanei per il suo aspetto, ha deciso di suicidarsi per "porre fine a questo inferno sulla Terra".

Sono numerose le testimonianze dei suoi compagni che raccontano di averlo visto fino alla fine con "un sorriso smagliante stampato in volto", quando in realtà ciò che stava vivendo era completamente l'opposto rispetto a ciò che dimostrava. Secondo le ricostruzioni, Francesco sarebbe stato vittima di un piccolo gruppo di coetanei che continuavano ad offenderlo con pessime battute e causargli ferite gravi, comprendendo ampia violenza fisica e verbale.

I genitori, disperati e distrutti, raccontano che il ragazzo non ha mai davvero mostrato sofferenza, fin quando una sera è scoppiato in lacrime dichiarando di essere vittima dei loro comportamenti offensivi e di esserne stanco. Francesco aveva davvero molta bontà, proprio come un angelo, che è stato inconsapevolmente trascinato all'inf



Storie di indigenza

Ricchezza o povertà?

Angelica non aveva una vita facile,dormiva in strada e la sua passione era la musica,quel po che guadagnava lo otteneva cantando e suonando per strada.

Desiderava andare all'università di lingue per migliorare la sua pronuncia inglese.

Era italiana e i suoi genitori l'avevano abbandonata essendo caduti in miseria;ora erano passati quasi undici anni che viveva così.Per lei la sua vita era monotona e difficile,ma quando hai sofferto per la maggior parte del tempo qualche volta ti rivolge un sorriso;ti regala un'opportunità che devi saper cogliere.

La sua più grande fortuna è legata ad un incontro di lavoro,grazie alla sua bravura e impegno su quello che fa,dopo l'incontro di lavoro dovette aspettare cinque minuti.Questi minuti per lei erano infiniti.Il direttore uscì,diresse lo sguardo verso di lei,le diede la buona notizia,era stata presa per partecipare a un festival televisivo,chiamato:The Singer.

Incredibilmente passò le audizioni,arrivò in finale per pochi voti,però riuscì a vincere e le diedero come premio duecento mila-euro è un viaggio per una casa discografica.Questo può insegnare a tutte le

persone sfortunate che con i propri sforzi i sogni si possono realizzare

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BULLISMO A MELFI

.Guido Cristofori è un ragazzo di 13 anni con la sindrome di Asperger , il ragazzo arrivato nella nuova scuola di Melfi è stato preso di mira da un branco di bulli del 5 anno.

Il ragazzo dopo essere stato aggredito varie volte con pugni e schiaffi ha deciso di parlare con i propri insegnanti senza però essere creduto , Il ragazzo infine ha deciso di registrare con un telefono l'aggressione e l'ha mandato alla preside Melissa Rossi che ha provveduto alla sospensione del branck per 17 giorni, però il branco non si è fermato al bullismo scolastico ma hanno pubblicato foto private sui social.

Il ragazzo non sapendo più che fare si è levato la vita lasciando tutti in piena tristezza e tanto dispiacere,

Ecco perché bisognerebbe ascoltarli e essere tutelati da tutti 

Testimonianze

No alla violenza

I ragazzi della Gazzetta degli Alfieri si sono cimentati nel raccontare storie di ordinaria violenza che si verificano nelle nostre città e che coinvolgono, direttamente o indirettamente, giovani e giovanissimi, spesso vittime di situazioni di cui non sono responsabili. Le storie e i personaggi sono inventati e i ragazzi hanno attinto al loro patrimonio personale per raccontare cose che avvengono nella scuola, nella famiglia, per strada.
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Un passo verso il futuro

Ogni vittima non crede mai di esserlo, Celeste era una di queste. Credeva nel vero amore, è quando pensava di averlo finalmente trovato, quel sentimento tanto puro e spensierato si è trasformato nel suo incubo. Quelle semplici accortezze che parevano, una lieve gelosia, si sono mutate in un odio che le veniva gettato addosso con pugni, schiaffi e parole non troppo dolci. Ogni vittima non crede mai di esserlo, Celeste era una di queste. Credeva nel vero amore, è quando pensava di averlo finalmente trovato, quell'amore tanto puro e spensierato si è trasformato nel suo incubo ad occhi aperti. Quelle semplici accortezze che parevano, una lieve gelosia, si sono mutate in un odio che mi veniva gettato addosso attraverso pugni e schiaffi e maldicenze . Celeste, nonostante tutto continuava ad amarlo. Così quel rapporto odio-amore continuo ad andare avanti anche quando la coppia ebbe un figlio.

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BULLISMO A SCUOLA A NAPOLI

Laura ha unidici anni e frequenta la prima media a Napoli. E' uscit da un percorso buio alle elementari e pensava che non avrebbe avuto più problemi perché aveva cambiato scuola. E invece si sbagliava. Nella sua stessa classe si ritrovò con le vecchie compagne che la presero di nuovo di mira, incutendole molta paura. Laura tentò di fare l'indifferente ma un giorno, mentre era nel corridoio con altre compagne, un gruppo di "bulle" le rovesciò addosso un secchio di acqua gelida.  Bloccata dalla paura, la ragazza non riuscì a freagire e scappò a casa. Alla mamma, preoccupata perché la vide tornare tutta bagnata, non disse nulla, minimizzò dicendo che era caduta in una pozzanghera. Nei giorni seguenti, però, le altre ragazze tornarono alla carica, mettendole continuamente bucce di frutta e rifiuti nello zaino, versandole lo yogurt nei capelli e continuando a bistrattarla. Alla fine Laura resgì raccontando tutto alla Preside che allontanò per un periodo le bulle dalla scuola e poi le iscrisse in un'altra classe. Laura godette di giorni sereni per un po' di tempo.

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INDIGENZA A ROMA

Qualche giorno fa si è verificato un altro grave episodio di indigenza a Roma. Per le strade della capitale vagava una ragazza di 17 anni, Sara, che all'età di 12 annie ra scappata dall'orfanotrofio e ora si trovava senza parenti e senza niente da mangiare. Poi un ragazzo, Christian, ha cominciato a prestarle aiuto dandole ogni giorno qualcosa da mangiare. e anche dei soldi. Addirittura le comprò una torta nel giorno del suo compleanno.

     Christian era un bravo ragazzo, lavoratore e quel poco che riusciva a risparmiare lo usava anche per comprare dei vestiti nuovi alla sua amica e arrivò al punto da farle trovare un lavoro e aiutarla a trovare una abitazione. Ora Sara vive serena e felice grazie a qualcuno che le ha teso una mano.

Emilio Porricelli

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UN BAMBINO FANTASMA

È sconvolgente la notizia venuta a galla pochi giorni fa. Un ragazzo, Claudio Centursi , frequentava come un normale dodicenne la scuola di quartiere. Nella sua classe non si era molto integrato, e, nonostante i vari tentativi dei compagni, lui preferiva stare da solo. Nessuno sapeva dove abitasse, nessuno lo conosceva bene, a causa di una sua chiusura verso il prossimo, al punto da non partecipare alle uscite settimanali organizzate dai compagni di classe.

Un giornoi, passando per la via "Gianfranco de Franchi" , alcuni suoi compagni lo videro frugare in un cestino , raccattando qualcosa dall'immondizia. Quando si avvicinarono, Claudio decise di aprirsi e raccontare la sua storia . Purtroppo due anni prima il padre , a causa di una grave malattia , era morto; travolgendo Claudio e la madre in un vortice di eventi negativi. Per questi due lunghi anni avevano vissuto con i pochi soldi che la mamma riusciva a guadagnare e con quello che lui riusciva a portare a casa.

I ragazzi decisero di chiedere aiuto agli insegnanti, i quali si adoperarono e fecero una colletta per raccogliere fondi da destinare a quella famiglia e farla vivere in migliori condizioni.

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               VIOLENZA DOMESTICA : DONNA SALVATA DA BAMBINO

''Ciao sono Ilaria Palumbo e... oggi vi racconterò la mia storia". Stavo camminando per strada e ad un certo momento mi scontrai con un uomo; non lo vedevo molto spesso, non mi ricordo il suo volto. Forse svenì e mi ritrovai in una casa molto cupa. All'interno c'era quell'uomo che avevo incontrato e gli dissi: "ehi perché siamo qua? "
"AHA AH AH ora sei tu la mia schiava e farai tutto quello che ti dico". Mi minacciava e se mi fossi ribelllata mi avrbbe  uccisa. Urlai più forte ma lui continuava a intimarmi di. fare altre cose. Rifiutai e mi f rusto' e continuava a farlo. Un bambino  vide tgutto dalla finestra, chiamo' la polizia e fui salvata.

Emanuele Famá

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Il bullismo - La storia di Guido Cristofori

Guido Cristofori è un ragazzo di 13 anni con la sindrome di Asperger, il ragazzo arrivato nella nuova scuola di Melfi è stato preso di mira da un branco di bulli del 5 anno.

Il ragazzo dopo essere stato aggredito varie volte con pugni e schiaffi ha deciso di parlare con i propri insegnanti senza però essere creduto; infine ha deciso di registrare con un telefono l'aggressione e l'ha mandato  alla preside che ha provveduto alla sospensione del branco per 17 giorni, però il  gruppo non si è fermato al bullismo scolastico e hanno pubblicato foto private sui social.

Il ragazzo non sapendo più che fare ha compiuto un drammatico gesto.

Alessandro Pasquale Ambrosino

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il nuovo compagno di classe

Scappato da una guerra il bambino Rudof arriva a Napoli e va a vivere dall'amica della mamma che venne a mancare durante la guerra. Rudof era un ragazzo timido, molto introverso e debole. Lo iscrissero in una scuola nei pressi di Scampia una zona abitata e tranquilla. Il primo giorno di scuola Rudof inizia a far parte della 1D delle medie. Per lui questo giorno non fu semplice perchè non ebbe una bella accoglienza; lo guardavano come se fosse un animale strano , quello sguardo verso di lui gli mise timore, però, finalmente la lezione proseguì liscia.

Gli imprevisti però non vennero a mancare . Iniziata la ricreazione i tre bulletti della classe si avvicinarono a lui con aria da presuntuosi e iniziarono a prenderlo in giro per il suo aspetto fisico e perché veniva da un'altra nazione;si vedeva nel loro sguardo che volevano passare alla violenza fisica però intrvenne un ragazzo che lo difese. Finita la scuola,  fuori Rudof si trovò da solo con i tre bulletti  che si avvicinarono a lui e iniziarono a spingerlo e a pestarlo. Tornato a casa con molti lividi e dolori si chiuse in camera sua e solo dopo ore uscì scese e andò vagando per Scampia fino a quando non incontrò il suo compagno che lo aveva difeso,Alexander. Rudof con molto coraggio disse che stava attraversando un brutto momento e quindi si confidò, si liberò di un peso e insieme andarono a parlare dai professori e risolsero la situazione.

Matteo Della Noce.


 







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